«Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo,
ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh
tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla»
[Pericle – Discorso agli Ateniesi, 431 a.C.
Tratto da Tucidide, Storie, II, 34-36]
Nelle parole di Pericle, secondo Tucidide pronunciate nel suo “Discorso agli Ateniesi” all’inizio della Guerra del Peloponneso, si concentra l’idea di cosa debba essere una società democratica fondata sulla partecipazione di tutti i cittadini alla vita pubblica. Dopo quasi più di duemilacinquecento anni da quel celebre discorso, il problema di come costruire una società fondata sui valori della democrazia e dell’uguaglianza resta ancora aperto.
Le parole di Pericle sono, ancora oggi, più che mai attuali. Come fare in modo che tutti si possano “interessare allo Stato”? La partecipazione dei cittadini, tanto giustamente invocata, è davvero possibile?
Con la nascita degli Stati Nazionali il modello di democrazia che si è affermato, tra i diversi sperimentati o solo immaginati nel corso dei secoli, è stato quello della democrazia rappresentativa, un sistema in cui i partiti giocano un ruolo decisivo nell’organizzare la partecipazione dei cittadini. In tale modello il potere dei cittadini è consistito principalmente nel delegare il proprio potere ai rappresentanti.
Tuttavia, nel corso degli anni, la centralità delle organizzazioni partitiche si è notevolmente affievolita e i cittadini si sono progressivamente allontanati dalla politica. La democrazia rappresentativa è entrata in forte crisi, creando la necessità di forme nuove come la democrazia partecipativa. La democrazia partecipativa è un sistema nel quale il principio di delega resta (i cittadini continuano a votare i propri rappresentanti) ma alcune forme del potere vengono trasferite progressivamente ai cittadini stessi attraverso nuovi strumenti di coinvolgimento.
Attraverso l’esercizio di questi strumenti, i cittadini possono essere informati sui programmi dell’Amministrazione Pubblica, essere coinvolti nelle decisioni ed essere investiti della responsabilità di poter agire direttamente all’interno della propria comunità (così come accade, ad esempio, per l’Amministrazione Condivisa e i Patti di Collaborazione sui beni comuni).
Questo nuovo modello di partecipazione presuppone, però, che ogni cittadino abbia “coscienza di sé”, ovvero sia consapevole del proprio ruolo e dei propri compiti. Essere consapevoli vuol dire conoscere gli strumenti che abbiamo a disposizione, capire, farsi domande, cercare risposte.
È per questa ragione che Amici di Pericle ha pensato di costruire una piccola “Biblioteca della Partecipazione”, uno strumento di conoscenza agile e a disposizione di tutti. Raccoglieremo e metteremo sul nostro sito internet materiale liberamente disponibile online (libri, dossier, documenti, ecc.) che, attraverso il confronto con l’esempio delle migliori esperienze di partecipazione, aiutino a costruire una maggiore consapevolezza circa le opportunità, i doveri e i compiti che investono oggi tutti noi.
La Biblioteca della Partecipazione sarà ufficialmente aperta nei prossimi giorni, con la speranza che possa essere uno spazio utile alla crescita della nostra Comunità.
Buona lettura e… Restate aggiornati!