Un piccolo paesino delle Marche, Terre Roveresche, ha approvato un regolamento che rivoluziona l’approccio al consumo del suolo ed alla riqualificazione degli edifici, dei terreni e delle aree, di proprietà privata, che versano in stato di incuria ed abbandono.
Il regolamento prevede l’acquisizione di beni di proprietà privata abbandonati, destinandoli, una volta diventati di patrimonio comunale, alla riqualificazione e al riuso, anche attraverso la cessione a terzi. In parole povere il Comune può appropriarsi di beni privati che sono abbandonati all’incuria, riqualificarli e riutilizzarli.
Questa “rivoluzione” è stata possibile grazie all’articolo 42 della Costituzione, che sancisce il principio di utilità pubblica di un bene, anche se privato, affermando che la proprietà privata è “riconosciuta e garantita dalla legge”, legge che ne determina “i modi di acquisto, di godimento” ma soprattutto “i limiti, allo scopo di assicurarne la funzione sociale”.
Dunque la “funzione sociale” dei beni privati, dettata dalla Costituzione, fa sì che questi, qualora non siano più curati dai legittimi proprietari, possano diventare patrimonio pubblico. Non si tratta di esproprio ma di acquisizione coattiva. Non è prevista alcuna indennità, semplicemente il privato perde la proprietà che viene acquisita dal pubblico.
È evidente la grande opportunità offerta da questo regolamento: fermare il consumo di suolo e recuperare il patrimonio edilizio esistente, riconvertire le aree abbandonate e valorizzare i centri storici e le periferie da un punto di vista urbanistico, socioeconomico e culturale.
Innanzitutto, puntando al recupero dell’esistente più che all’uso indiscriminato delle risorse naturali, arresta il consumo di suolo e salvaguarda il paesaggio. Inoltre i centri storici in abbandono possono essere rivalorizzati ed occupati da nuove famiglie, gli edifici storici in stato di degrado possono ritornare ad essere volano di cultura e turismo, i terreni incolti possono essere riportati in vita. In definitiva i beni così recuperati serviranno all’Ente Comunale per predisporre un programma di riqualificazione del territorio comunale utile a favorire il ripopolamento, il recupero dell’artigianato, il rilancio dell’attrazione turistica e lo sviluppo delle attività sociali.
Il percorso che ha portato il Comune di Terre Roveresche all’approvazione di questo regolamento parte da lontano. Il regolamento è stato elaborato dall’associazione Attuare la Costituzione, presieduta dal Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena, che opera per una piena applicazione dei principi costituzionali. Maddalena sostiene che qualunque bene abbandonato, in virtù della cessazione della sua funzione sociale, debba ritornare nella disponibilità del soggetto che originariamente ne è proprietario e che ne aveva ceduto parte ad un singolo privato: questo soggetto altri non è che il popolo sovrano.
Come associazione Amici di Pericle siamo impegnati da tempo nella promozione di una cultura civica fondata sulla valorizzazione dei beni comuni. Abbiamo promosso il regolamento per l’Amministrazione Condivisa dei beni comuni che è stato recentemente approvato dall’Amministrazione Comunale di Piedimonte Matese.
Questo nuovo regolamento sui beni abbandonati ci sembra il completamento naturale del regolamento sull’Amministrazione Condivisa. Se quest’ultimo, infatti, valorizza i cittadini quali soggetti attivi nella cura dei beni della collettività, il regolamento sui beni abbandonati consente all’Amministrazione Comunale di restituire alla collettività i beni privati in degrado che, per la loro “funzione sociale”, appartengono alla comunità.
Per questa ragione riteniamo utile elaborare, e proporre alla Giunta Comunale, una proposta di regolamento sui beni abbandonati che, integrandosi con quanto già previsto nel regolamento per l’Amministrazione Condivisa, vada a completare il quadro sul recupero e la valorizzazione dei beni comuni.
Perché questa proposta colga le tante sensibilità del territorio e trovi il più ampio consenso sarà necessario che sia elaborata attraverso un processo partecipato che metta insieme tutte le associazioni e le persone interessate ad un progetto di riqualificazione e riuso dei beni abbandonati che parta dai cittadini.
A tale scopo, un primo positivo incontro si è svolto presso la biblioteca comunale di Piedimonte lo scorso 26 marzo, organizzato dal gruppo “Attuare la Costituzione – Piedimonte Matese”. Si è discusso del progetto “Attuare la Costituzione”, delle opportunità concrete che l’approvazione di questo regolamento offrirebbe a Piedimonte e della necessità di avviare questo percorso con tutte le associazioni e i cittadini interessati. Il percorso è avviato; farlo insieme ci consentirà di andare lontano.